Il Tulipano Nero – Alexandre Dumas

La mia libreria
Il tulipano nero (La Tulipe noire)
Tempo di lettura 10 min
Perché i libri antichi hanno il loro fascino e ci piace comprarli, sfogliarli, leggerli e perché no, odorarli, anche se sanno di muffa. Diamo un'occhiata dentro le case dei nostri genitori, dei nonni e degli zii. Se abbiamo una soffitta siamo fortunati e romantici.

In questo articolo sul Tulipano Nero di Alexandre Dumas, libro per ragazzi non troverete:

  • la classica recensione.
  •  riassunto della trama. Leggerlo è l’unica via.

Troverete invece:

  • La mia personale esperienza con questo vecchio tomo.
  • Tante informazioni. 
  • Tante opinioni. Speriamo di non esagerare.
  • Citazioni. Belle o brutte non importa, non sono mie.
  • Foto. Le ho fatte io, più o meno. Ho cercato di scattarle al meglio delle mie possibilità.

Se tutto questo vi annoia siete nel posto sbagliato. Questa è pur sempre casa mia e mi tolgo le scarpe quando voglio, anche se mi puzzano i piedi.

Capitolo I - Il ritrovamento del Tulipano Nero

Nella stanza di mia sorella, ormai diventato un piccolo magazzino, ho scovato tre vecchi libri. Grandi come dei quadernoni, con la copertina rigida ma con il dorso in brandelli, i caratteri molti grandi e qualche disegno con delle atroci anticipazioni di quello che avverrà.

Uno di questi è il Tulipano nero di Dumas. Era chiaro. Gli altri due titoli li tengo per me, per ora.

Li ho portati a casa e li ho posizionati nella parte in alto della libreria insieme ad una vecchissima edizione del il Conte di Montecristo (1847) a cui mancano diverse pagine finali; un altro sopravvissuto del 1866, La casa a vapore di Giulio Verne (davvero è scritto così) e Il tifone, mezzo distrutto e con la pagine svolazzanti. Di Conrad, ma questo immagino lo sapevate già. C’è anche qualcos’altro là sopra sulla libreria ma non mi sembra il caso di andare avanti.

In una bruttissima giornata di Marzo l’ho agguantato.

In copertina c’è un uomo con i capelli mediamente lunghi che svolazzano vestito con un casacca marrone di quelle con i laccetti sul petto. Un po’ più avanti e un po’ più in basso una ragazza, con un cuffia in testa da cui le escono due lunghissime trecce bionde scuro, con un tulipano nero tra le mani. Editrice Boschi. Siamo nel 1961.

Capitolo II - Le prime pagine e le prime battute del Tulipano nero

La foto è un po' sfocata ma, per quello che c'è scritto sopra, credo sia abbastanza onesta.

Alessandro Dumas, avete letto bene. Gli spagnoli hanno il brutto vizio di tradurre tutto, anche i nomi, ma anche noi lo abbiamo fatto in passato. (Giulio Verne) Siate clementi con i cari amici e vicini spagnoli per questo.

Il tulipano nero, romanzo per ragazzi di Alessandro Dumas. C'è qualcosa che non mi convince. Quella dicitura "romanzo per ragazzi" mi puzza di edulcoranti.
Tulipano nero prima pagina

Dopo una prima pagina, con su scritto solo il titolo del libro, segue la seconda…

IL TULIPANO NERO

*

ROMANZO PER RAGAZZI

DI

ALESSANDRO DUMAS

Sullo stesso foglio, nella facciata opposta, altre informazioni.

Collana capolavori n°8

A cura di A.B. Migliarini

Illustrazioni Zucca

Proprietà letteraria ed artistica riservata

Finito di stampare nel luglio 1961

Arti grafiche delle venezie Viale S. Agostino, 78 – Vicenza

Laminazione brevettata uso tela-plasticover

Collana Capolavori
Ho provato a fare una ricerca su internet, senza perderci il sonno.

I libri della collana Capolavori si trova su Ebay. É una versione di un anno più vecchia e un po’ usurata dal tempo. Credo che il proprietario sia su più piattaforme di vendita online. C’è anche AbeBooks dove c’è lo stesso libro che io e molto altro.

Chi è A.B. Migliarini? Cos'è una Tela- Plasticover
Per il plasticover alzo le mani e i piedi insieme. La copertina del libro in mio possesso è pronta per abbandonare il resto delle pagine ma è ancora in forma e integra. Per avere 50 anni devo ammettere che questa tela plasticover non è così malaccio.

Fin qui tutto bene. Insomma un vecchio libro con illustrazioni per ragazzi. Mi sono chiesto se codesta edizione fosse completa o revisionata e mi sono bloccato un secondo. Infischiandomene ho iniziato a leggere.

“Venti Agosto 1672.

La città dell’Aia, così civettuola e bianca, la città dell’Aia col suo parco ombroso, le sue case gotiche che si specchiavano nei larghi dei suoi canali, i suoi campanili quasi gotici, la città dell’Aia, la capitale delle sette province unite, gonfiava tutte le sue strade d’un fiotto nero e rosso di cittadini indaffarati, affannati e preoccupatissimi, che correvano, coltello alla cintola e moschetto in spalla, verso la prigione di Bustenhoff, formidale costruzione di cui si mostrano ancora oggi le finestre a sbarre, e dove, dopo l’accusa di assassinio sporta contro di lui dal chirurgo Tyckelaer, languiva Cornelio De Witt, fratello dell’ex gran pensionario d’Olanda.”

Tulipano nero copertina

Frasi abbastanza lunghe e belle articolate. Ma lui è Dumas (padre) e lo perdoniamo. Un’altra epoca, un altro paese, un altro modo di scrivere. Ma vi immaginate dover scrivere tutto a mano e senza l’aiuto del correttore grammaticale? Con la mia grafia avrei fatto prima a fare disegni e sarebbe stato un disastro nel disastro.

Parla al lettore cercando di essere esaustivo, di non lasciare nessuna informazione al caso. Lo fa molto spesso e, in alcuni casi, mi strappa un sorriso. Magari non in questa citazione che state per leggere ma capita, provare per credere. Sul serio, un altro mondo, anche rispetto ai classici più recenti. Perfetto per una lettura per ragazzi.

 

"Se la storia di questi tempi, e in particolare dell'anno che abbiamo citato non fosse indissolubilmente legata ai due nomi che abbiamo menzionati, le poche righe di spiegazione che stiamo per dare potrebbero sembrare fuori luogo, ma noi diciamo al nostro buon amico lettore che tale spiegazione è indispensabile alla chiarezza della nostra storia non solo, ma anche alla comprensione del grande avvenimento politico in cui questa storia è inquadrata."

Capitolo III - Recensioni e non recensioni. Il gusto del mistero anche per un Tulipano Nero

Credo che le recensioni siano utili ma credo anche l’esatto opposto. Ritengo sia sufficiente la quarta di copertina, al massimo, per decidere di leggere qualcosa o no. E in quel caso lo si fa, o almeno lo faccio io, perché si è in libreria o ad un mercato dell’usato e posso acquistare solo un libro. Brutta faccenda.

Leggere è una priorità per me. Lo preferisco a molte altre attività ludiche. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Chi ha un tempo ridotto troverà utilità nella recensione, evitando così di barcamenarsi in qualcosa che non gli piace.
L’anticipazione della trama, con quel piccolo riassunto che a volte diventa esaustivo e ti toglie tutta la gioia di approcciarsi ad un nuovo libro, a che serve?

-Cosa ne faccio della “poetica” dell’autore del libro se non so chi sia?

-Proprio perché non  conosco l’autore vado a leggermi la sua “poetica”, come la chiami te.

-Ma così bruciamo il pensiero critico, soprattutto se già, di per se, partiamo male. Cervelli poco allenati.

A che serve dare un commento molto personale e quindi soggettivo di un opera e di un autore? Non posso cercarla da me la centrifuga del libro?

Però mi ritrovo qui. Con questa rubrica, come tante altre, che parlano di libri.

Tutto sommato in questo contenitore nel contenitore, voglio solo parlare di libri vecchi, se li incontro anche antichi e rari, e descriverne tutti i particolari, eccetto, per l’appunto, la trama.

Magari ne nasce una bella chiacchierata e ci consigliamo a vicenda altri vecchi tomi in un circolo vizioso, in definitiva, infinito.

Comunque qui sotto vi metto due link di due recensione. La prima breve e concisa, la seconda più particolare e un po’ più studiata.

Alla fine le mie battute sono solo opinioni e ognuno è sempre libero di scegliere cosa leggere o non leggere.

Il tulipano nero è un libro facile, leggero, ironico. Ambientato nel 1672 in Olanda. Nei suoi accenni storici, che, mi raccomando, vanno sempre presi con le pinze (lo sai che i Tulipani neri sono nati nel 1672?), si insinua la storia di una gara per far nascere il primo tulipano nero. 

Dumas in questo libro usa l’espediente narrativo di parlare, come narratore esterno alla storia, proprio al lettore, come se lui già sapesse tutto, come se stesse raccontando una storia fatta e finita. Alcune volte sembra di essere in una specie di fiaba.

"Ed ecco perché, al principio di questo capitolo, noi abbiamo detto che i due poveri giovani avevano molto bisogno della protezione del signore"

I dialoghi sono una parte importante del testo. L’autore non sempre attribuisce la paternità del dialogo al personaggi sebbene sia davvero molto comprensivo.

 

(Sono due personaggi che parlano, Rosa e Cornelio.)

  • Si.
  • Che era scivolato come un’ombra dietro gli alberi ?
  • Infatti.
  • Che aveva notato ogni gesto ?
  • Si.
  • Rosa…
  • Ebbene ?
  • Egli non seguiva voi.
  • Chi, dunque ?
  • Egli non è innamorato di voi
  • No ?
  • No !
  • E di chi ?
  • Egli seguiva il bulbo !
Nel libro i punti interrogativi e esclamativi hanno uno spazio dopo la parola

 Il linguaggio è troppo distante da noi ma non da fastidio, è semplice. A volte è giusto un po’ cavalleresco, appunto come un fiaba. Ci sono alcuni termini come statolder, titolo che nei Paesi Bassi fu dato in origine al luogotenente del principe in una parte del territorio, che sono gettati lì senza troppe piroette, ma che  non impediscono la comprensione

Capitolo IV - Illustrazioni e anticipazioni del Tulipano nero

All’interno del libro ci sono delle belle illustrazioni, come potete vedere sopra. (tra l’altro il tizio che vende il libro su Ebay Collana Capolavori N°8 – Il tulipano nero ha fotografato la stessa immagine, o meglio, io ho fotografato la stessa immagine, ma senza volerlo) Inoltre c’è una piccola didascalia che sembra vada a descrivere il disegno. Le ho controllate tutte e in primo momento sembrano stringhe di testo originale ma ad un’occhiata migliore non lo sono. Per intenderci la frase sembra presa dal testo ma è una “rivisitazione”.

Bisogna stare attenti. Quello che l’illustrazione descrive accade molto pagine dopo. Il precursore dello spoiler, per i ragazzi. A noi, ormai fuori dalla categoria, non importa, lo leggiamo lo stesso anche per altri motivi, ma credo che ai ragazzi non piacerebbe troppo. O forse è il contrario?

Capitolo V - Ultima pagina. I dubbi si dissipano.

Nell’ultima pagina ci sono altri titoli della Collana Capolavori. Per mia ignoranza riconosco solo due romanzi:

  • Il conte di Montecristo sempre di Dumas
  • Viaggio al centro della terra di Jules Verne 

Il dubbio che sia un’edizione rivista per ragazzi scompare o quasi. Vedendo nel catalogo anche il conte di Montecristo (1050 pagine circa) sembra impossibile che questa collana possa aver stampato un libro di quella portata con caratteri grandi e illustrazioni. Un dizionario di latino sarebbe più maneggevole. Vado a fare una piccola ricerca (che, giustamente potevo fare all’inizio) e scopro che il romanzo di Dumas varia dalle 235 alle 335 (a seconda se sia con copertina rigida o flessibile.) I dubbi si accartocciano come una bustina di plastica sopra la fiamma di un accendino.

Pagina finale

Conclusione. La mia "non" recensione del Tulipano nero

Di Dumas, faccio mea culpa, è il primo libro che leggo. E ci sarebbe da leggere. Ha scritto davvero molte cose. (con carta e penna) Ho provato a cercare una bibliografia, una lista delle opere, e l’unico sito che me le porgeva così come le cercavo è sempre il maledetto Wikipedia.

I tre moschiettieri, il Visconte di Bregelonne, Robin Hood, tra i più celebri, oltre al già citato Conte di Montecristo.

Insomma 151 pagine con illustrazioni piacevoli, malgrado non sia una versione integrale.

In alcuni momenti mi sono divertito, soprattutto nei dialoghi, che ricordano gli equivoci delle commedie italiane degli anni ‘80.

In altre ho trovato interessante alcune dinamiche politiche e giudiziarie di quei tempi. Ricordando sempre di non prendere queste informazioni per oro colato ma di andar ad approfondire la questione, prima di crearsi in testa una verità supposta.

Niente sesso, molta religione, alcuni fatti cruenti. Per essere un libro per ragazzi, secondo me, è riuscito bene. Tutto sommato c’è molto di peggio su Netflix e su Prime. Vince anche su Disney Plus.

Divertente, a mio avviso, come rappresentazione teatrale amatoriale.

Nessun voto, nessun consiglio. Questa è la mia piccola esperienza. Un libro con qualche annetto sulle spalle è sempre affascinante e già solo sentirne l’odore tendente alla muffa, sfogliare le pagine un po' ingiallite che neanche una bella slinguazzata di indice funziona per staccare i fogli l’uno dall' altro, diventa un evento.

Non ci sono libri belli o libri brutti. Ci sono solo momenti migliori per leggerli.

Si, si, d’accordo, c’è un sacco di fuffa in giro. Ma quella è per chi legge un libro all’anno o al massimo un libro al mese. Leggendo così poco è facile confondersi, sbagliare, farsi influenzare.

Tutti sbagliano (e anche io, ahimè, ho errato e molto)

Ottimo libro da leggere prima di andare a dormire o su una panchina isolata di un parco.

Niente inutili dissertazioni sul cosa voleva raccontare sottotraccia Dumas, con le inutili poetiche descritte da sedicenti autori solo per firmare alla fine con il proprio nome. Si inizia subito, senza indugio alcuno. Al massimo avrei accettato e gradito un commento dello stesso Dumas alla fine del testo. Quello sarebbe stato interessante. Se voglio dissertazioni compro il manuale di letteratura o recupero quello del liceo.

Cosa ne pensate?

Facendo ricerche sui vecchi libri, edizione estinte, editori, e tutto quello che si riesce a trovare nel web e fuori, mi sento come Dean Corso (Johnny Depp) nel film la Nona porta. Per di più imparo tantissime cose e, soprattutto, leggo libri particolari. Il tulipano nero è un classico, certo, ma questa versione per ragazzi mi porta indietro in un tempo dove non leggevo per niente e in cui mi sono perso molte cose. Spero che la lettura sia stata interessante.

 

Avete trovato interessanti le descrizioni estetiche e tecniche del libro?

 

Le mie opinioni all’interno dell’articolo sono andate troppo fuori tema?

 

E le citazioni? Troppe? Poche?

 

Lasciate un commento (ci guadagno solo una bella chiacchierata e qualche amico in più) e ne possiamo parlare, confrontarci le storie sui nostri vecchi libri.

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