I tre personaggi che Ellroy sviluppa si incontrano subito, mischiano le loro storie con i loro casi, in un intreccio armonioso e macabro, composto di doppi giochi, violenza e corruzione, senso del dovere e della giustizia.
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Siamo a Los Angeles negli anni 50’, quelli della caccia al comunista, della ricostruzione della società dopo la seconda guerra mondiale, gli anni di una Hollywood in piena ascesa che cova l’idea di educare il pubblico; gli anni della brutale e corrotta polizia di Los Angeles a cui James Ellroy dedica parte della sua produzione narrativa.
È proprio in questo ambiente che lo scrittore vuole far emergere i buoni, coloro che vogliono la giustizia a tutti i costi, uomini che hanno comunque commesso brutti atti, che hanno dei vizi e dei difetti, che nascondono la loro vera natura per paura di essere giudicati e emarginati (se non peggio), uomini che si inoltrano in relazioni pericolose con donne di altri pericolosi uomini, l’essere umano all’ennesima potenza.
Un gioco di sotterfugi, di manipolazioni e complotti, in un mondo dove tutto si scriveva su carta e dove le informazioni sono il vero dollaro.
Ne Il grande nulla Ellroy usa la prima persona alternando le voci di tre personaggi (come poi farà nel terzo capitolo della saga L.A. Quartet e successivamente nella trilogia Underworld Usa Trilogy):
- il giovane Danny Upshaw vicesceriffo di una delle contee di Los Angeles
- Il tenente Mal Considine
- l’ex poliziotto Turner Meeks detto Buzz, al soldo del miliardario Howard Hughes e di Mickey Cohen
I tre personaggi che Ellroy sviluppa si incontrano subito, mischiano le loro storie con i loro casi, in un intreccio armonioso e macabro, composto di doppi giochi, violenza e corruzione, senso del dovere e della giustizia.
Danny Upshaw è un giovane poliziotto in ascesa. Ama il suo lavoro ed è appassionato di scienza forense e si ritrova a indagare a un serie di omicidi a sfondo sessuale nella sua zona, provando a risolvere il caso con mezzi legali e illegali, prima che venga dirottato in altri distretti.
Mal Considine insieme a Dude Smith (che ritroveremo in L.A. Confidential) visionano il suo operato e in cambio di un lavoro sotto copertura dentro un organizzazione sindacale comunista, Danny ottiene una squadra per investigare a quella serie di omicidi che lo ossessionano. Upshaw ha un segreto che non riesce a confessare a se stesso.
Mal Considine ha ucciso un nazista liberando un bambino e sua madre (che sposa) dalle sue grinfie. Si ritrova nella polizia ed è incaricato di combattere il comunismo con tutti i mezzi possibili, legali e non e cerca di far carriera solo per poter aumentare il suo prestigio e così uscire pulito dal processo contro la moglie che lo denuncia per averla massacrata di botte. Mal ha un profondo senso della giustizia che maschera di continuo per i suoi fini privati e che lo costringe a far cose che non vorrebbe fare.
Turner Meeks è un corrotto ex poliziotto, giocatore d’azzardo, che procura le ragazzine a Howard Hughes, che fa lavoretti per Mickey Cohen. C’è un alterco passato con Considine non risolto e quando gli offrono di rientrare in polizia e lavorare per Mal, lui accetta sperando di ricucire la pesante lite con il tenente. Nel frattempo continua a fare il doppio gioco per recuperare soldi e estinguere i debiti e si innamora della donna di Cohen.
La serie di omicidi a sfondo sessuale, che richiamano molto la brutalità del caso della Dalia nera (il primo libro della tetralogia dall’omonimo libro, tra l’altro un caso realmente esistito, il caso di Elizabeth Short), è il collante di tutto il libro, un noir, un giallo, ma soprattutto un hard boiled, molto realistico e cruento.
L’espediente narrativo di formare la visione della storie sotto tre prospettive diverse, in prima persona e con degli ottimi intrecci e delle sotto trame che danno al racconto una credibilità eccellente, è la potenza di questo romanzo che va velocissimo grazie anche dei periodi brevi che mantengono il ritmo incalzante.
Il grande nulla è la semplificazione (e non un demerito) delle strutture dei suoi successivi romanzi, che hanno quasi sempre tre personaggi, che raccontano gli eventi man mano che si sviluppano, che sono coinvolti in corruzione, omicidi, complotti ed estorsioni ma cercando di mantenere una precisa etica professionale (c’è sempre una linea che non si può sorpassare), si innamorano e tradiscono, hanno degli obiettivi di alto livello morale raggiungibili solo commettendo atti deplorevoli.
Ellroy ha una capacità straordinaria di mischiare realtà e finzione dando una versione cinica del mondo di quegli anni inserendo personaggi minori (nella storia) che spesso hanno grandi nomi realmente esistiti come attori, gangster, politici.
L'evoluzione dei tre personaggi di Ellroy
Il marchio di fabbrica dello scrittore americano non stanca mai e lui è bravo, sebbene le storie sia della medesima matrice, a inserire elementi narrativi differenti che userà molto più frequentemente in L.A. Confidential e nella Underworld Usa trilogy:
- lettere, pagine di diario
- rapporti della polizia
- trascrizioni delle telefonate
- articoli di giornale
Ne Il grande nulla questi elementi sono appena accennati ma si inizia a intravedere la strada che Ellroy intraprenderà, che unita alla costruzione della storia grazie alla voce di due o tre personaggi, da la possibilità alla trama di progredire e di ampliarsi senza sforzi e dare ai personaggi, primari e secondari, una caratterizzazione splendida.
Nel terzo capitolo della saga Ellroy inserirà molti rapporti di polizia, articoli di giornali, scritti talmente bene che non mi sorprenderei se alcuni di essi fossero davvero reali.
I personaggi, i tre personaggi, sono complessi e complessati, astuti e ingenui, buoni e cattivi, che amano e che odiano e questo miscuglio li rende così tridimensionali che quasi possiamo toccarli.
Guardando insieme i primi tre libri della saga (che non ho letto in ordine) si vede un evoluzione della storia che diventa sempre più complicata e che si aggancerà alla successiva trilogia.
Nella Dalia nera c’è un poliziotto che parla in prima persona per tutto il tempo, in un romanzo che come conformazione e similitudine al periodo storico e al modo di vivere di quegli anni prende spunto dalle storie di Raymond Chandler.
Nel Il grande nulla abbiamo tre personaggi, come ho già detto prima, che sono all’interno della stessa struttura di polizia, nella stessa città, con dei personaggi secondari che recuperiamo dal primo libro, con il caso di Elizabeth Short che resta nell’aria.
In L.A. Confidential troviamo tre nuovi personaggi, che si ritrovano a combattere con la stessa corruzione e gli stessi complotti, con un archivio di articoli di giornale e di rapporti che intercalano molto bene la storia, con Hollywood ancora più presente e con dei attori secondari che sono diventati più forti con il passare dei libri.
Romanzo e realtà
I romanzi possono dare una visione o per lo meno una linea guida ad un periodo storico?
Questa è sempre una domanda a cui si deve rispondere con moderazione.
Ellroy da alla polizia di Los Angeles di quegli anni (e quelli subito successivi con la Underworld U.S.A. trilogy, che prende un periodo che va dalla Baia dei porci, all’assassino di Kennedy fino ad arrivare al 1972) dei connotati molto crudeli ma allo stesso tempo fa vedere il doppio volto del lato umano, anche in un poliziotto corrotto, che è diviso tra integrità e status sociale.
Anche in quel mondo così spietato, cinico e malvagio c’è la possibilità di guadagnarsi la salvezza.
Perciò si, i romanzi possono dare una visione di un particolare periodo storico e non solo ma credo sia necessario, come sempre tra l’altro, non farsi trascinare dalla pigrizia ed evitare di continuare a cercare, trasformando nella propria mente un romanzo in una verità.