In questo articolo, l’ultimo della serie, parlerò:
di cosa ho imparato
delle critiche al torneo
Negli articoli precedenti avevo presentato il torneo IoScrittore, parlato del motivo per cui avevo partecipato, le recensioni ricevute al mio incipit e quelle da me svolte.
Per prima cosa posso dire di aver imparato a fare una recensione, o per lo meno posso affermare con sicurezza in che punto esatto posso immergere le mani.
Questo articolo all’interno del sito di IoScrittore 2021, segnalatomi subito dopo avermi recapitato gli incipit, mi è stato molto utile. Me lo sono studiato, ho creato un mio schema con dei punti salienti e ho cercato di scrivere la recensione basandomi su quella scaletta, mettendoci infine anche la farina del mio sacco.
Debbo ancora esercitarmi ma credo che sia stato un buon punto di partenza.
Molte sono le applicazioni nel saper fare una recensione come per esempio saper riconoscerne una buona.
2) Errori
Gli errori degli altri hanno evidenziato i miei che già conoscevo, quelli che non volevo vedere o che non accettavo come tali. Frasi troppe lunghe, virgole, precisazioni inutili, concetti banali, ripetizioni e dialoghi, descrizioni e voce del narratore, personaggi. Una bella presa di coscienza difficile da raggiungere leggendo romanzi già pubblicati di autori già affermati.
3) Sinossi
Ho scritto la mia prima sinossi (male aggiungerei).
Ho studiato altre sinossi, ho letto articoli, visto video. È la mia prima sinossi, abbiate pazienza. Per fortuna non si viene valutati su quello (?).
4) Autostima
Questo torneo mi ha dato più tranquillità, qualche sicurezza, più autostima.
Il mio incipit non è piaciuto al 50% e potrà non piacere nella sua totalità anche ad una percentuale più alta.
Ma per essere la mia prima opera credo che abbia fatto un lavoro discreto. Ho impiegato meno di un anno a terminarlo (con tutti i suoi passaggi), la trama seppur semplice mi piace e il messaggio del romanzo è ben visibile. I prossimi verranno sempre meglio.
Attenzione! Potrebbe accadere l'esatto opposto.
Critiche
La prima e fondamentale critica (già accennata) ad IoScrittore 2021 è questa:
Gli editori delle case editrice presenti hanno letto 5000 incipit? Non credo.
Quindi il sistema di votazioni dato in mano agli autori è stato il metro di giudizio per scegliere i 400 finalisti? Credo proprio di sì.
Premetto che, per quanto non si stato detto a chiare lettere, si comprende bene questo punto nel regolamento del torneo. Inoltre sarebbe stato impossibile per gli editori leggere una mole così alta di lavori.
Per di più le votazioni sarebbero state inutili se gli editori avessero messo bocca sulle classifiche/voti.
Quindi questa è una critica di facciata. Sono consapevole di questo.
11 romanzi su 5000. I 4989 testi che sono stati scartati devono per forza essere di nuovo messi in discussione dagli autori stessi e rivisti, ricorretti, rielaborati e capovolti una volta ancora?
Molti dovranno farlo, altri gli daranno un’occhiata, altri se ne infischieranno ed è tutto giusto.
Forse vinceranno i migliori o forse no. Nessun dato certo. Dipende dai lettori/autori, soprattutto nella prima fase.
Perciò non mi abbatto. Il torneo può dare alcune dritte, alcuni consigli, ma non distrugge niente perché, in fondo, gli editori delle case editrici, alla fine della fiera, arrivano e prendono quello che gli serve.
Avevo letto della possibilità di ricevere recensioni negative per il puro gusto di fare strategia.
I commenti scritti non mi hanno soddisfatto per niente. Dire di aver fatto gli errori senza specificarne nemmeno uno non serve a niente. Sappiamo tutti che gli errori nel proprio testo si potranno estirpare definitivamente solo grazie a qualcuno di esterno che viene a togliere le erbacce.
Se dici che lo stile narrativo si avviluppa cosa posso imparare? Dove devo andare a vedere questo avviluppamento?
Se ci sono delle frasi legnose perché non farmene notare una?
Si potrebbe obiettare:
“Ma avevo solo 500 battute, non avevo spazio.”
Vero nel caso in cui tu abbia usato tutti quei caratteri. Su 9 recensioni 2 hanno usato tutti le battute a disposizione. Alcuni addirittura hanno scritto due righe.
Anche i commenti positivi non mi hanno soddisfatto, spesso generici, senza esempi. Non penso di essere stato migliore nelle mie recensioni ma in alcuni casi ho citato l’errore, la frase che mi è piaciuta, il dettaglio che aumenta la caratterizzazione di un personaggio o che non lo ha fatto per niente. Ho comunque usato tutte le battute a disposizione.
A parte il “titolo sciatto”, quindi trasandato, un titolo dato senza impegno (Cujio, Carrie, Desperation, Il miglio verde, Martin Eden, Zanna Bianca, sono titoli dati senza impegno), i commenti ricevuti non sono stati diversi da quelli che avevo già ricevuto in privato.
Sapevo già da prima che caricassi l’incipit che il romanzo era il contrario di perfetto, che aveva bisogno ancora di revisione e di sicuro qualcosa potevo ancora migliorarla ma quando si manca di specificità e si passa alle pure sensazioni non mi stai dicendo niente di più di quello che un normale lettore mi direbbe.
Ti sta stancando? Va bene. Non capisci dei passaggi? Benissimo. I personaggi non ti convincono! Perfetto!
Gli errori, anche se ci sono e si vuole evidenziarli, non possono distruggere tutto. Non abbiamo editor o correttori di bozza in casa.
Comunque solo un commento in particolare, si è rivelato proprio “strategico”, mettiamola così.
IoScrittore 2021 dura molto tempo.
Dal 13 aprile (inizio ufficiale) si va a finire al 17 dicembre. 8 mesi sono davvero tanti. Da 5000 partecipanti ne passano 400. Da 400 vincono in 11 (11 pubblicazioni).
Tenere fermo 8 mesi un romanzo finito (per me sono stati due) è molto. Per rimanere in gara il manoscritto deve rimanere solo nel torneo.
Nessuna casa editrice sta facendo la fila per leggere il mio romanzo, sia ben chiaro. Nessuno sa chi sono, nemmeno tu.
Per chi invece ha appena terminato il romanzo e ha bisogno di commenti:
– passo in finale? Tanto meglio, ho tempo per continuare a sistemarlo (in verità non troppo visto che dalla scelta dei finalisti al caricamento dell’opera completa passa solo un mese)
– non passo in finale? Ho “perso” solo due mesi. Posso continuare a sistemarlo, correggerlo, partecipare al concorso successivo o inviarlo alle case editrici, per esempio.
Per chi (come me) non ha più niente da dire e vuole passare ad altro, vale più o meno lo stesso discorso. Ma se passo in finale e poi non vinco? Ho perso 8 mesi di tempo. Il mio romanzo è stato fermo per 8 mesi.
Sono semplici valutazioni, non vincolanti. Probabilmente il mio romanzo sarà fermo fino a dicembre del 2021 lo stesso e forse oltre. La pubblicazione è come ricevere una cospicua eredità da un lontano parente straniero.
Mi metto anche nei panni di chi gestisce IoScrittore. Dare poco tempo a questo torneo, dove ci sono dei romanzi finiti, avrebbe, credo, screditato il concorso che comunque vive da molti anni e ha una formula già ben collaudata.
Questi giovani aspiranti scrittori di oggi... come sono spocchiosi, indolenti... pretendono pure!
Considerazioni finali
Forse mi ripeto. Vale la pena partecipare ai concorsi, soprattutto ad IoScrittore, che può darti un qualcosa in più rispetto a tutti gli altri. Siamo nelle stesse statistiche di una persona che cerca di sbancare all’enalotto con la differenza che se hai fatto davvero un buon lavoro e il tuo manoscritto funziona, anche se non vinci, ti sentirai più sicuro, per esempio, di inviarlo alle case editrici.
Far leggere i propri lavori agli amici è un buon inizio ma non basta.
Si ha bisogno di letture e recensioni critiche. Con IoScrittore puoi riceverle. Su dieci recensioni ricevute forse la metà di esse ti serviranno, ti aiuteranno.
Leggere altri lavori di giovani autori può mostrarti i tuoi limiti e i tuoi pregi come nessuno riuscirebbe a spiegarti. Come dicevo prima è una vera e propria presa di coscienza. Già solo per questo importante motivo vale la pena partecipare.
Per quanto mi riguarda l’anno prossimo non parteciperò ad IoScrittore. La mia esperienza l’ho fatta e voglio farne altre differenti.
Ma non si deve decidere niente dall’esito di questo concorso. Migliaia di giovani autori scrivono libri e pochissimi di questi hanno la loro occasione. Questa è la nuda realtà sebbene ci siano centinaia di case editrici. È davvero dura farsi pubblicare specie se nessuno ti conosce. Anche chi viene pubblicato come emergente quasi mai è davvero emergente.
Ha pubblicato racconti, è un professore o un studioso, ha una buona base di follower sui social, lavora nel mondo dell’editoria o della scrittura in maniera traversa.
Non dobbiamo disperarci.
Rimaniamo in piedi perché amiamo scrivere narrativa e se sarà solo per noi e per il nostro ristretto gruppo di amici/fan andrà bene lo stesso. Siamo nati per scrivere e ce ne faremo una ragione se non emergeremo nel loro mondo. Ma se proprio vogliamo entrare in quel mondo là non ci resta che diventare ottimi comunicatori, cercare lavori nell’ambito della scrittura o delle scuole, farsi pubblicare racconti.
Un’ultima considerazione.
Per me è stato naturale riprendere a scrivere dopo molti anni in cui ho fatto altro. Ho ripreso scrivendo prima racconti brevi, poi più lunghi, fino a provare a scrivere un romanzo. Dopo diversi tentativi ne ho ultimato uno e ne scriverò altri fino a che la pompa mi supporterà.
Sono conoscenza del mondo che gira intorno alla scrittura. Mi sono informato, ho studiato, ma fino a che non sono riuscito a completare il mio primo romanzo non mi sono prodigato a compiere determinati passi.
Questo concorso mi ha aperto ancora di più gli occhi, mi ha dato una specie di scossone, indicandomi quei punti che dovevo andare ad implementare e non parlo solo dello stile narrativo.
La sinossi, per esempio, l’avevo sempre sottovalutata e mi ritrovo a farci i conti adesso sperando che tutto lo sforzo che sto facendo sotto quel punto di vista venga ripagato.
La grandissima possibilità di non riuscire mai a pubblicare niente è un’altra grossa presa di coscienza che dovrò, con il tempo, cercare di metabolizzare, provando con altre strade alternative che si stanno svelando ai miei occhi giorno dopo giorno.
In definitiva rimane da rispondere ad una grande domanda e bisognerà essere il più sinceri possibili, perché altrimenti si perderà tempo, le motivazioni crolleranno una dopo l'altra e infine si mollerà.
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