La foto come strumento per lo scrittore

La foto come strumento per lo scrittore

Sarebbe stato impensabile anche solo trenta o quarant’anni fa, quando internet era ancora in fase embrionale e non accessibile a tutti, pensare alla fotografia come strumento per lo scrittore. Viviamo in un epoca pazzesca con tutte le eccezioni negative e positive che possiamo pensare: poter fare foto o cercarle praticamente in qualsiasi momento è di sicuro uno dei vantaggi di questa era.

Mi capita spesso di pensare ad un periodo storico in cui sarei vissuto volentieri (avere trent’anni agli inizi del ‘900) in cui essere catapultato in questo preciso istante e ragionare su come mi sarei approcciato alla scrittura. 

A quei tempi si scriveva tutto a mano, almeno le prime bozze; solo in secondo momento si riscriveva a macchina (e se andiamo tanto indietro nel tempo credo che una macchina da scrivere non fosse un oggetto “domestico” come lo è adesso un computer).

Ho una calligrafia indecifrabile, forse anche peggio di quella di un dottore per usare un cliché, e se fossi nato anche cinquant’anni fa sarebbe stato un vero inferno.

Oltre al computer e ai programmi di scrittura, mezzi pratici e ormai indispensabili per scrivere, abbiamo molti altri strumenti utili che ci possono aiutare nella scrittura nel senso più ampio del termine; non dobbiamo darli per scontati, dobbiamo e possiamo usare tutto.

La foto per la scrittura

La foto è uno strumento per lo scrittore da non sottovalutare: ci aiuta su un luogo che non abbiamo visto e che ci serve vedere (o che dobbiamo rivedere); per un’espressione facciale che dobbiamo capire; per un colore che non riusciamo a descrivere; un animale che non abbiamo mai visto…e potrei continuare.

Dentro il web possiamo trovare di tutto e raggiungere angoli del mondo che mai penseremo di vedere (con tradizioni, persone, strade, monumenti, etc), dove magari ci piacerebbe ambientare la nostra storia o inserire delle sotto-trame.

È un concetto semplice che è meglio tenere sempre a mente. Le immagini in molti casi può aiutare la nostra memoria. Ma la fotografia non si riduce solo a questo e cioè alla ricerca di quello che ci serve da vedere o quello che ci serve ricordare: può essere un essenziale alleato alla nostra creatività.

La foto come strumento dello scrittore per aiutare la creatività

Non amo le foto. Non mi piace essere inquadrato e non mi piace farle. Eppure da quando scrivo non posso fare a meno di farle e ne comprendo il valore.

Ma quali sono i soggetti a cui dedico una fotografia?

Ultimamente sto fotografando le scritte sui muri, i murales e i graffiti perché, già in qualche racconto, mi era capitato di voler descrivere un pezzo di città citando alcune frasi scritte su una colonna di un palazzo o su una delle tante cassette dell'Enel in giro per i paesi e, in quel momento, non ne ricordavo neanche una.

In quel caso ho inventato di sana pianta qualche frase, aiutandomi con alcuni brandelli della memoria e sebbene abbia cercato di rimanere fedele ai concetti che si trovano nelle strade (amore, insulti, testi canzoni, aforismi, slogan politici etc) mi è rimasto l’amaro in bocca per non essermi ricordato una delle tante scritte che avevo letto. Per questo motivo sto facendo una specie di archivio fotografico su quello che trovo sui muri.

prigione castello estense
Muro della prigione Castello di Ferrara
Qui entro di nuovo su un aspetto (che poi è diventato strumento) di cui ho già parlato in qualche post precedente.

Questi contenuti (le foto ma anche le idee che le foto scaturiscono) possono andare a finire direttamente nel mio Manuale delle risposte, di cui ho già parlato in passato, un taccuino degli appunti diviso per categorie.

Quando avrò bisogno usare una di quelle frasi per caratterizzare un periodo storico o addirittura, perché no, per creare una storia, avrò un mio personale database, che tra l’altro avrò visto dal vivo e che susciterà in me un ricordo preciso a cui potrò attingere per la mia storia.

L’esempio che ho fatto è il più spicciolo in assoluto. Le scritte sui muri possono far vedere il malcontento di una città per una scelta politica; un murales può essere commemorativo per una persona che non c’è più o un personaggio noto che ha fatto tanto per quella città o nazione; spesso si trova la stessa firma su più muri e nella stessa città, chi sarà mai?

Ecco quindi che si passa da un utilizzo della foto per un dettaglio di una storia fino ad arrivare addirittura all’incipit di una prima idea.

La foto è una delle più immediate fonti d’ispirazione che abbiamo. Con i nostri telefoni possiamo creare enormi database a cui attingere nel momento del bisogno e se lo riusciamo ad organizzare bene possiamo “prelevare” quello che ci serve quando ci serve.

Ho aggiunto ai miei interessi da fotografare le porte/portoni antichi. Quando mi occorrerà descrivere un porta o il batacchio di un portone saprò dove andare ad attingere. Ma non solo:

Chissà perché costruivano degli accessi così alti in passato?

 

Oppure

 

Perché su un batacchio è raffigurata una donna nuda sdraiata di lato, con la schiena inarcata e una mano dietro la testa?

 

la foto come strumento dello scrittore
la porta come strumento dello scrittore

Questo è un altro esempio di come la foto da promemoria diventa input per una storia.

Se vi piace scrivere storie di fantascienza, storiche, ucroniche, futuri alternativi, già solo queste due domande, correlate da due foto, possono aprire decine di idee per una storia.

Per scrivere attingiamo dalle nostre esperienze e da quello che vediamo, la fotografia è un prolungamento di questa esperienza. Perché non utilizzarla fruttandolo al meglio?

Le foto e il manuale delle risposte

A questo punto dovrò aggiungere una sezione fotografica al mio Manuale delle risposte. Per il tipo di file che ho scelto per il mio taccuino (excel), le foto non si possono inserire come vorrei (verrebbero piccole e dovrei ingrandirle ogni volta) e inoltre, almeno per come l’ho pensato fino ad ora, le foto sono divise in macro categorie visto il numero esiguo di materiale in mio possesso e non mi occorre un file così articolato come quello che ho per le note scritte.

Da poco ho scaricato un’applicazione per le note da tenere al telefono (dove posso creare un widget da tenere sul desktop del telefono e avere un appunto particolare sempre a porta di vista) che sto utilizzando anche per archiviare le foto: una nota dal titolo PORTE con all’interno tutte le foto di portoni, porte, batacchi, trabeazioni, decorazioni particolari e simboli. L'app si chiama Mind Notes.

Si possono creare cartelle nella galleria o scaricare dei player per la gestione delle foto oppure mettere tutto sul pc, ci sono tante possibilità. Ho scelto di metterle nelle note sul telefono perché è lì che prendo appunti quando non sono a casa e voglio avere, almeno quando sono in giro, un solo luogo da dover gestire.

Porte

Adesso non posso aggiungere le foto a questo mio personale quaderno degli appunti perché, rispetto ad una nota scritta, l’immagine è più immediata e credo di averne bisogno per delle consultazioni più rapide. Ma, come dicevo, sto ancora sperimentando.

Ho solo la certezza che cercherò in tutti i modi di creare un unico spazio di archiviazione per le mie note, sia scritte che fotografiche.

Voi avete qualche idea?

Come utilizzate le fotografie per i vostri scritti?
Quali sono i soggetti che vi ispirano e fotografate?
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