IoScrittore 2021 – Scrittore esordiente vs Torneo letterario – 2° pt

IoScrittore 2°pt
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IoScrittore 2°pt 

Pensavo di riuscire a raccontare la mia esperienza con il torneo letterario IoScrittore con due articoli. Mi sbagliavo. Ho bisogno di un terzo pezzo e questo è il secondo, il penultimo, due di tre.

 Nel primo articolo riguardante la mia esperienza al torneo letterario IoScrittore ho parlato:

  • delle motivazioni che mi hanno spinto a partecipare
  • di come mi sono preparato e in che modo ho partecipato
  • di come funziona IoScrittore
  • dei risultati tangibili ottenuti
 

In questo secondo articolo parlerò delle recensioni ricevute per il mio incipit e quelle da me realizzate.

IoScrittore 2°pt - Le recensioni (2/3)

Le recensioni ricevute

Come detto nel precedente articolo IoScrittore non è un concorso passivo. Anche l’autore partecipante ha un ruolo chiave poiché oltre ad inviare il suo lavoro ha l’obbligo di leggere un tot di opere altrui, scrivere una recensione e dare dei voti.

L’idea avuta dagli organizzatori è brillante e innovativa. Come si legge nel sito:

“Il torneo, completamente gratuito, è una forma di scouting innovativa e democratica.”

L’incipit caricato doveva rientrare in un insieme di battute: da un minimo di 30000 ad un massimo di 60000 battute spazi inclusi. Avevo finito il romanzo e dovevo solo scegliere il punto giusto in cui “staccare”, cercando al contempo di usare il maggior numero di battute che avevo a disposizione (infatti le usai quasi tutte).

Oltre ad alcuni dati personali (niente nome vero ma solo pseudonimo) e il titolo dell’opera dovetti aggiungere la sinossi del romanzo, il genere letterario in cui io pensavo di collocarlo e il nome di romanzo a cui io pensavo potessi accumunarlo.

Quando, nella mia bacheca all’interno del sito, mi arrivarono i testi da leggere ero molto curioso/nervoso.

Non era un amico, un familiare o un conoscente la persona che avrebbe letto la mia opera ma altri autori, alle prese con i miei stessi problemi, che avrebbero letto quella prima parte con cognizione di causa. Il mio dualismo interno era perfettamente accettabile/normale.

Purtroppo quando si utilizza molto tempo per un lavoro, di qualsiasi genere, mettendoci il massimo impegno (forse per chi scrive si potrebbe anche dire “tutto se stesso”) non è facile mandar giù tutte le critiche, per alcuni può risultare anche impossibile.

Io mi metto nel mezzo. Ogni tanto mi inalbero, per usare un tono poetico, ogni tanto mi illumino su qualche punto a cui non avevo per niente pensato, ogni tanto faccio finta di niente e lascio correre.

C’è strategia, tra di noi!

In linea di massima le recensioni che ho ricevuto non mi hanno detto niente che già non sapevo, sia in positivo ma soprattutto in negativo.

Compendio delle critiche positive al mio incipit.
Compendio delle critiche negative al mio incipit.
  • Storia sembra essere degna di MTS
  • 6 alla trama sulla fiducia
  • Inizio misterioso e accattivante
  • Inventiva unico punto di forza
  • Scritta bene, scorrevole e avvincente
  • Voglia di continuare a leggere
  • Possibile vincitore
  • Linguaggio chiaro, usate frasi brevi, linguaggio semplice che non annoia il lettore
  • la trama si sviluppa con i tempi giusti e appare ben costruita ed è un romanzo che sicuramente si legge con piacere.
  • Ambienti e personaggi discretamente rappresentati
  • Buona dose di suspance
  • Nessun errore di ortografia
  • Nessun errore di grammatica
  • Fantasia e capacità di scrivere
  • Narrazione piacevole e comprensibile
  • Un po’ shining un po’ esorcista
  • Intrigante la primissima parte
  • Frasi legnose
  • Storia poco credibile
  • Artificioso, costruito e poco scorrevole
  • Prime pagine lente e noiose
  • Stile di scrittura non altezza: troppi errori di grammatica e di sintassi
  • Discontinuità, come se l’autore desse per scontato alcuni passaggi
  • Situazioni ridicole e abusate
  • Problema del valore delle Lire nel periodo in cui la storia viene ambientata
  • Congiuntivi sbagliati, similitudini “dissimili”, paragoni improponibili, consecutio “creativa”, collegamenti scorretti delle proposizioni relative e di aggettivi, termini che non significano quello per cui sono utilizzati
  • La non comprensione di un motto all’inizio del romanzo
  • Qualche precisazione di troppo
  • La non comprensione di una massima
  • La non giusta collocazione del genere
  • Punti di vista e narratori che cambiano all’interno di una frase o tra una frase e l’altra
  • Grammatica lacunosa
  • La trama prevedibile e scontata
  • La trama si attorciglia nella prima parte
  • Lo stile narrativo si avvilluppa
  • Titolo sciatto
  • Personaggi anonimi
Vince di gran lunga la squadra delle critiche negative e devo dire anche con una certa facilità. (Alcuni punti della lista Pro non so se siano dei veri punti a favore ma li ho inseriti lo stesso per ringalluzzire l’elenco e non farlo perdere amaramente)

Mi rendo conto che al momento di scrivere la recensione mi sono concentrato più sulle criticità che sui punti di forza sebbene abbia comunque evidenziato i passaggi fatti bene. Per cui penso sia normale cercare il pelo nell’uovo quando si cerca di fare critica.

Alcune recensioni sono completamente negative. Parlano di criticità, alcune volte in maniera specifica altre in maniera superficiale (ci sono un minimo di battute anche sulle recensioni).

Altre sono molto brevi (due/tre righe di testo) e non sempre negative.

In altre si critica anche la sinossi e in una si critica che la trama, leggendo la sinossi, sia trita.
- Perché spendere caratteri preziosi di una recensioni per ricapitolare quello che c’è scritto nella sinossi e dire che è un argomento trito? Perché poi buttare via altri caratteri preziosi per dire che magari potrò raccontare la mia storia "in un modo più nuovo" quando stai praticamente giudicando il libro dalla copertina? -

Alcune sono molto positive seppur per nulla specifiche.

Recensioni che prendono in giro il tuo pseudonimo.

Commenti in cui ti consigliano le letture di alcuni genere di romanzi.

Recensioni in cui ti criticano qualcosa che hanno letto male

Viene criticato il genere in cui è stato inserito il romanzo.

Ci sono recensioni che si annullano.

Commenti lunghi il tempo di uno starnuto.

Insomma per tutti i gusti, per gli intolleranti e per le scelte etiche/religiose.

Come prendere questi commenti? Alcune volte mando giù il boccone mal volentieri, altre volte mi entrano dentro e non se ne vanno più. Cerco di prendere le critiche con spirito di cameratismo. Siamo tutti nello stesso plotone e dobbiamo aiutarci a vicenda.
- Sotto al modulo dove si può scrivere la recensione, ci sono 4 valutazioni, a risposta multipla, dove inserire dei voti che vanno dall'insufficiente all'ottimo. -

Solo in un commento sono presenti i voti su determinati criteri scelti da IoScrittore per valutare l’incipit, poiché l’autore li ha inseriti all’interno della recensione, cosa che volevo fare anch’io ma che alla fine non ho fatto per mancanza di spazio (avevo finito i caratteri a disposizione).

Quindi i voti dati dagli autori agli incipit recensiti non possono essere visti. Non so quanto ho preso e come potrei essermi classificato. È importante? Forse no ma sarebbe stato interessante conoscere la posizione del mio romanzo tra 5000 concorrenti. Motivante, sia in negativo che in positivo.

La prima parte del torneo valuta gli incipit dei romanzi. Se un incipit non è intrigante e coinvolgente non potrà mai arrivare alla fase successiva. Un metodo di selezione deve pur esserci, seppur non potrà mai essere accettato all'unanimità.

Non sempre però un romanzo che inizia bene finisce allo stesso modo e viceversa. Lo sappiamo (plurale maiestatis) che un libro non si giudica dalla copertina o dall’incipit, che molti romanzi che abbiamo letto siano stati all’inizio difficili. Credo che molte storie abbiano ricevuto pazienza da parte nostra e credo che ne sia valsa la pena.

Per cui non posso che accettare le recensioni cercando anche di comprendere che alcune persone abbiamo scritto per riempire lo spazio assegnatoli o abbiamo scritto poco perché non sapevano cosa dire, sia dal punto di vista negativo che dal punto di vista positivo. Alcune critiche però sono davvero divertenti e confermano la mia frase precedente.
  • Titolo sciatto – Il mio romanzo ha come titolo il nome dove si svolgono i fatti. Perché è sciatto? Perché ha un nome banale il luogo dove ho scelto di ambientare la mia storia? Potrei citare non so quanti libri in cui il titolo non è altro che il nome del protagonista o del luogo. Che c’è di sciatto? Voglio dire, il titolo dell’opera può far abbassare il voto? Non ci sono affezionato e se un giorno mi capiterà una casa editrice interessata al mio libro non sarò certo io ad impuntarmi per il titolo. Scrivere che il titolo è sciatto cosa rappresenta, a che serve soprattutto?
  • La non giusta allocazione del genere – Quando si inserisce il testo all’interno del sito si deve obbligatoriamente inserire il genere a cui è ispirato l’incipit. Ci sono delle categorie preselezionate, non puoi precisare niente. Io avevo messo un tipo di categoria che però si poteva avvicinare ma non era corretta (infatti nella sinossi scrivo solo la categoria che penso appartenga il mio romanzo). Forse avrei dovuto inserire “Narrativa generale”, lo riconosco. Però chi partecipa dovrebbe sapere questa criticità dell’inserimento della categoria. È necessario puntualizzare la non corrispondenza del genere assegnato dall’autore? Come si può, leggendo meno di 50 pagine, comprendere appieno la categoria del romanzo?
  • Discontinuità, come se l’autore desse per scontato alcuni passaggi – In 50 pagine come si può dire questa frase? Se leggiamo le prime 50 pagine di un Dan Brown o “peggio”, di un Palahniuk allora cosa dovremmo dire? E non partiamo con la frase “Ma loro sono loro”. Se si va avanti nel testo si possono comprendere molte dei “passaggi che l’autore dà per scontato”, è normale ed è un bene altrimenti si capirebbe tutto subito. Può essere preso sul serio un commento così generico?
  • Storia poco credibile – Se dovessi raccontare una storia di fantasia qualcuno si preoccuperebbe della credibilità? Eppure il titolo del primo capitolo non lascia adito ai dubbi. Ovvio che la credibilità non è al cento per cento proprio perché non lo deve essere. Una leggenda è una leggenda.
Per il resto dei commenti si parla prettamente di errori, di tutti i generi, e in questo caso sono d’accordo.

Scrivo da solo e correggo da solo. Ho avuto un importante aiuto per la revisione da parte della mia compagna ma per il resto ho dovuto sbrigarmela da me. C’è tanto da imparare e tanto da migliorare. Faccio molti errori di battitura e anche alcuni molto gravi. Non devo più scrivere perché faccio errori? Non dovevo inviare il mio incipit perché ci sono gli errori? Un editor cosa ci sta a fare? Non ci sono errori anche nei libri che compriamo? Giusto segnalarli, giusto criticare, giusto difendersi.

- In un commento mi hanno consigliato di usare il correttore automatico per gli errori. Grazie davvero, senza questo consiglio non so cosa avrei fatto! Di solito uso carta e penna e poi riscrivo a macchina e poi ricopio sul block notes del mio Pentium II per salvarlo infine sul caro floppy disk. -

Ci sono errori che si fanno e basta. Se qualcuno dice che non si può leggere un libro da quanti errori ci sono all’interno e altri dicono che altresì è scorrevole e senza errori? Come la mettiamo?

Cos’è un MTS? Non avevi spazio per evitare di scrivere un acronimo? (Mistyc-Thriller-Suspance)

I commenti positivi sono normali e non mi danno poi molti spunti di riflessione anche perché spesso si annullano con quelli negativi. Chi avrà ragione?

I commenti peggiori sono quelli generici e quelli che parlano dell’errore senza fare un esempio. Il commento che mi è piaciuto di più, e che chiedo sempre a chi legge quello che scrivo, è stato: -Voglia di continuare a leggere.- Non credo ci sia bisogno di commentare
Le recensioni inviate

Ho letto incipit interessanti, la maggior parte. Alcuni non rispecchiano i miei gusti, altri mi hanno fatto ricredere su alcuni generi. Uno di questi è arrivato in finale e ne sono contento visto che gli avevo dato voti altissimi. Spero che il titolo non cambi e lo possa ritrovare per sapere come va a finire.

Non sono stato buono, anzi. Ho cercato di essere sincero e non farmi prendere da giudizi affrettati, ci ho provato per lo meno.

- Il nome di un personaggio cambia da un paragrafo all'altro? Ci può stare, succede anche me, te lo segnalo ma non influisce nel voto. Certo, se la disattenzione diventa endemica allora cambia il discorso. -

Ad alcuni incipit ho segnalato anche io che la trama sembra banale o noiosa o già sentita. Ho specificato sempre per iscritto che la peculiarità del torneo da all’incipit una rilevanza importante.

Un incipit troppo descrittivo, uno che utilizza molti puntini senza un reale motivo, uno ambientato nel Covid ma che non prendeva in esame alcune dinamiche del Covid, un testo iniziava sempre con una parola, una virgola e una congiunzione/avverbio, sono degli inizi che possono esseri sistemati, rivisti ma non significa che tutto va gettato alle ortiche. Questo è un torneo dove i “migliori” (pochi) vincono e tutti gli altri (tantissimo) perdono, tutto qua.

Le storie, quasi tutte polizieschi/thriller e romanzi di formazione, sono state interessanti al 90%. Nessuno ha scritto qualcosa di nuovo, di innovativo, di diverso ma neanche io se è per questo. Scriviamo per raccontare qualcosa e basta.
- Noi vogliamo scrivere per farci leggere e non per fare bestseller. Noi vorremmo vivere di scrittura evitando di fare altri lavori che non centrano niente. Scriviamo delle nostre vite celate da personaggi immaginari. Ascoltiamo sempre volentieri una storia, dico bene? -

Le recensioni che ho scritto non sono state redatte in fretta e in furia:

  • Ho letto l’incipit sottolineando i punti critici/interessanti.
  • Scritto la recensione.
  • Riletto l’incipit.
  • Corretto la recensione.
  • Correzione finale generale prima di caricarla sul sito.

Ci ho messo il massimo impegno e la massima serietà, cercando sempre di contestualizzare sia i punti deboli che quelli di forza. Non sono perfetto e anche io avrò peccato, da qualche parte, di superficialità o peggio di genericità, mi dispiace.

Per i commenti mi sono basato su un articolo trovato proprio su IoScrittore

Credo di dovermi fermarmi qui per quanto riguarda le recensioni da me scritte e inviate. 

Se qualcuno, sia recensito che recensore, si ritrova in questi miei articoli è il benvenuto a scrivermi, sia in privato che in pubblico, per parlarne e scambiarci di persona le proprie opinioni. Sarebbe davvero molto interessante!

P:S: Con questi articoli potrei venire squalificato. Lo pseudonimo che ho dato è quello che uso sul blog e sui social. Sarò stato scoperto? Per il lettore vale il discorso anonimato?
Fine seconda parte

Nel prossimo articolo parlerò:

  • di cosa ho imparato
  • delle mie critiche al torneo
Che effetto vi fanno le critiche? Vi difendete a spada tratta oppure le accettate passivamente?
Cosa pensate del modus operandi di IoScrittore per quanto riguarda la valutazione degli incipit/romanzi? Credete sia un modo valido per scegliere un romanzo da pubblicare oppure lo trovate penalizzante?
Quando scrivete una recensione di un testo quali sono gli aspetti più importanti a cui date peso? La trama? La grammatica? Lo stile?
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2 anni fa

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