Manifesto di un aspirante scrittore – personale e non sindacabile
Nella mia umile esperienza (come un aspirante scrittore privo di pubblicazioni) sento la necessità di condividere le mie personali regole per poter scrivere con una certa costanze ed arrivare a terminare un racconto o un romanzo.
I punti di questo manifesto li ho pensati e fissati nella mia mente a poco a poco, con passo lento, senza nessuna fretta, perfezionandoli di volta in volta.
Alcuni punti non sono farina del mio sacco ma ho dovuto comunque metterli in atto prima di farli miei. Altri invece servono solo a me.
L’auto motivazione connessa all’autostima sono fattori che nessuno può migliorare o enfatizzare ed è bene conoscere i propri punti di forza e di debolezza per cercare di valorizzarli o aggirarli.
La lettura rimane comunque il primo caposaldo. Senza di essa non si potrà mai capire quello che si vuole davvero dire.
Il manifesto è incompleto perché, come già accaduto, cambia di continuo. Credo però che per iniziare a scrivere con una certa costanza e poter terminare con soddisfazione personale un racconto o un romanzo siano esaustivi.
Per chi li legge potranno essere un punto di partenza o semplicemente un piccolo esempio.
Questo è il mio manifesto. Ognuno di voi dovrà crearsi il suo.
Se pensi che stia parlando a te ti sbagli. Io parlo sempre a me stesso.
#1 Leggere
Devi imparare a leggere costantemente. Inizia con dei testi che parlano di quello che vorresti parlare tu. Sottolinea quello che ti piace, soprattutto i passaggi stilistici che ti colpiscono. Le citazioni lasciano il tempo che trovano. Da cosa nasce cosa. Più leggi più vorrai leggere.
#2 Organizza il tuo tempo
Forse avrai un altro lavoro, una famiglia o altre attività che impegnano le tue ore. Cerca di capire il momento migliore per metterti a scrivere, fai delle prove.
#3 Scrivere tutti i giorni
Datti un obiettivo di parole al giorno e rispettalo! Inizia con poco per poi aumentare pian piano fino a riconoscere il tuo limite. Non importa cosa scrivi l’importante è farlo sempre.
#4 Tenere traccia del proprio lavoro
Scrivi i dettagli di cosa scrivi. Tempo, numero parole, argomento e tutto quello che pensi possa essere interessante per te. Nessuno può motivarti se non te stesso.
In un mio articolo ho parlato di come essere costanti nella scrittura mostrando il mio personale metodo per scrivere tutti i giorni tracciando e analizzando quello che scrivo
Ogni qual volta non conosci determinate dinamiche/argomenti documentati. Non è una perdita di tempo ma è sempre l’inizio di qualcosa.
#6 Leggere manuali
Corsi, scuole e seminari possono essere costosi o si può non avere il tempo di frequentarli. Inizia a leggere i libri di scrittura. Manuali tecnici, biografie di scrittori affermati, compendi di grammatica e tutto quello che reputi interessanti. Vai a braccio all’inizio. Una volta compreso le tue lacune capirai le letture importanti da fare.
#7 Taccuino
Porta sempre un taccuino con te (o qualsiasi altra cosa che ti consenta di scrivere qualcosa). Appuntati tutto quello che ti interessa senza pensare a cosa ti servirà. Se lo hai scritto un giorno ti sarà utile. Una parola, un dialogo, un libro da leggere, una canzone, un argomento da approfondire. Non ci sono regole.
#8 Fermentazione
Quando termini di scrivere qualcosa attendi un po’ di tempo prima di controllarlo/revisionarlo altrimenti non riuscirai a vedere nulla, nemmeno gli errori di ortografia/battitura. La fermentazione è un processo lento.
#9 Riscrivere
Anche se il tuo racconto/romanzo ti sembra discreto, mettiti di buona lena e riscrivi tutto da capo. Potrai vedere dei passaggi “sbagliati” invisibili ad occhio nudo.
#10 Fai leggere i tuoi lavori
Si scrive per sé stessi in primis. Il secondo passaggio è scrivere per gli altri. Scoprirai che questa è la nostra ninfa vitale. Fai leggere ciò che scrivi ma scegli bene i tuoi amici/lettori. Per quanto entusiasti di leggere qualcosa di tuo potranno non farlo per vari motivi. Meno sono tuoi amici più i loro giudizi saranno distaccati.
#11 Esercizi
Scrivendo ti eserciti, certo, ma spesso non è abbastanza. Per evolverti dovrai provare a scrivere cose che non ti garbano, utilizzare stili che non ti sono congeniali. Usa qualsiasi espediente: concorsi, giornate a tema, parola del giorno etc.
Ad ogni libro che leggi prova a scrivere un racconto nello stessa maniera di quell’autore e cerca di far tuo quello stile. Non devi copiare! Prendi in prestito e aggiustalo secondo il tuo modo di scrivere. L’obiettivo è saper muoverti in più situazioni possibili.
Per fare esercizi di scrittura ci si può muovere in mille maniere. In un vecchio articolo parlo di come mi sono esercitato a scrivere racconti brevi.
#12 Accetta il fatto che molte cose che scriverai faranno schifo
Non tutto quello che scrivi andrà bene. Probabilmente l’80% non andrà bene (e sono stato cauto). Sii sincero con te stesso. Questa non è una sconfitta ma bensì è un grande punto di inizio.
#13 Sii sincero
Scrivi senza costrizioni mentali. Non pensare a quello che potrebbero dire di te o quello che potrebbero censurare. Se sei sincero con te stesso lo sarai anche con i tuoi prossimi lettori. Fidati, loro lo apprezzeranno e tu non avrai nulla da rimuginare.
#14 Tutti possono scrivere
Anche tu puoi farlo! La differenza sostanziale è nello scrivere per poter esseri pubblicati e scrivere per sé stessi, per la semplice voglia di creare storie e mondi. Forse questo punto dovrebbe stare in cima alla lista ma non è affatto così. Potrai avere coscienza di questo importante dettaglio solo con il tempo, solo continuando a scrivere.
BONUS - Il consiglio non consiglio = Creati uno spazio fisico dove nessuno può disturbarti e dove niente possa distrarti
Stephen King nel suo libro sulla scrittura On writing mette questo consiglio tra i primi indiscussi punti fermi da implementare. Mai stato più d’accordo. Ma si riesce a trovare un luogo, una stanza, uno sgabuzzino, privo di distrazioni, senza nessuna persona che ti gira intorno, per poter lavorare in santa pace?
Da quando scrivo non sono riuscito mai a trovare un luogo del genere. I motivi sono tanti e tutti non dipendono da me.
Non riesco a scrivere ascoltando musica e i tappi per le orecchie non garantiscono una totale estraneità dalle distrazioni. Non posso dire alle persone che vivono con me di andarsene o di lasciarmi una stanza vuota che non c’è.
Che fare dunque?
Si continua a scrivere, nel bene e nel male, in buona e cattiva sorte, in salute e in malattia, finché che morte non ci separi.
Quando si vuol fare qualcosa non c’è nessuna scusa che tenga.
Come detto all’inizio, questo manifesto è un collage di buoni propositi presi qua e là da molti libri sulla scrittura che ho letto e, soprattutto, dalle mie esperienze personali e il mio stile di vita. Questi punti non saranno validi per tutti.
È importante crearsi i propri postulati da soli e cambiarli via via che si acquisiscono nuove esperienze. Non ci dobbiamo demoralizzare se spesso non riusciamo a rispettarli. Siamo “solo” esseri umani.
Ecco i libri di scrittura che ho voluto leggere o che mi sono capitati tra le mani in questi anni che mi hanno aiutato a redigere questo manifesto:
Stephen King – On writing
Italo Calvino – Lezioni americane
Vincenzo Cerami – Consigli ad un giovane scrittore
Milan Kundera – L’arte del romanzo
Roberto Cotroneo – Manuale di scrittura creativa
Raymond Carver – Il mestiere di scrivere
Chuck Palahniuk – Tieni presente che
Ernest Hemingway – Festa mobile
Stephen King – Danse Macabre (per chi è interessato al genere horror)
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